Pubblicato: 11 ore fa

Chivu: Darò tutto per l'Inter. Ultima stagione fallimentare? No, ecco perché

Conferenza stampa di presentazione per Cristian Chivu, che ha parlato dagli Stati Uniti, affiancato dal presidente Giuseppe Marotta. Il nuovo tecnico dell'Inter ha parlato della chiamata ricevuta dai nerazzurri, soffermandosi anche su quanto fatto da Simone Inzaghi alla guida della squadra; di seguito le parole di Chivu in conferenza stampa.

Le parole di Chivu in conferenza stampa

Le parole di Chivu in conferenza stampa: "Avevo già fatto l’allenatore dell’Inter, perché, anche se nel settore giovanile, l’Inter ti dà responsabilità. Questo senso di responsabilità è quello del primo giorno in cui Piero Ausilio mi ha portato ad Appiano, è lo stesso da 13 anni, a eccezione di questa stagione a Parma. Noi abbiamo la chat con la squadra del triplete. Eravamo un bel gruppo e saremo compagni e amici per tutta la vita. Mi ha fatto piacere ricevere messaggi di congratulazioni da parte di tutti, anche se quello che mi hanno scritto rimarrà tra noi. Avere il loro sostegno e avere la felicità di tutti quelli che hanno scritto pagine importanti della storia dell’Inter mi fa piacere”.

Chivu: "Darò tutto per l'Inter. Stagione fallimentare? No, ecco perché" (Getty Images)

Sulla scelta dell'Inter

Sulla scelta dell'Inter: "Ho sempre avuto in mente cosa vuol dire questa società, con tutto quello che ha regalato nella sua storia ai suoi tifosi. C’è tanto coraggio sia della società sia mio in questa scelta, bisogna portare avanti quello che di buono è stato fatto e accettare che nel calcio si può vincere e si può perdere, ma sapendo che quando le cose sono fatte per bene la strada è sempre più bella. Questo è un nuovo vecchio progetto, perché quello che è stato fatto da questa società, da questi ragazzi e dallo staff che c’era prima bisogna portarlo avanti, consapevoli che una squadra come l’Inter ha bisogno di questo tipo di atteggiamento e ambizioni. L’asticella è stata alzata negli ultimi anni e bisogna continuare su questa linea, per mantenere la società dove si trova in questo momento“.

Sull'età dei giocatori

Sull'età dei giocatori: “Il problema non è l’età, ma la qualità umana dei giocatori. Se la motivazione è la stessa, l’età è solo un numero. Ci sono giocatori che hanno continuato a crescere anche nella scorsa stagione, con la stessa motivazione e la stessa energia nel lavorare insieme. Per gli altri, noi dobbiamo lavorare duramente, rispettando milioni di tifosi e provando a essere la migliore versione di noi stessi”.

Sulla chiamata dei nerazzurri

Sulla chiamata dei nerazzurri: “Per me è stata una sorpresa, perché la mia intenzione era di continuare a Parma. Poi è arrivata la chiamata dell’Inter, che voleva incontrarmi, la prima cosa che ho chiesto era di chiamare Cherubini per chiedere il permesso. Poi ovvio che se chiama l’Inter per me è un motivo di orgoglio e di onore. Con Inzaghi ho sempre avuto un buon rapporto, lo avevo chiamato per fargli l’in bocca al lupo quando ho saputo che non avrebbe continuato con l’Inter, poi non ci siamo più sentiti”.

Sull'ultima stagione

Sull'ultima stagione: "Non si può giudicare una stagione di una squadra per il fatto che è arrivata fino in fondo ma non ha alzato i trofei. L’importante è arrivare in fondo, poi si può vincere e perdere. Per me non è stata una stagione fallimentare, perché due mesi fa parlavamo di una squadra che aveva eliminato il Bayern e il Barcellona e che si giocava il campionato italiano. Il fallimento credo che non esista nel calcio, esiste quando iniziamo a guardare scuse e alibi, ma non mi è sembrata una squadra così in questi giorni”.

Sul suo contributo

Sul suo contributo: "Cosa posso dare all'Inter? Tutto quello che ho e quello che ho fatto per questa società. Rispetto, riconoscenza, carattere, interismo. Questa maglia, questa squadra, questa società mi ha fatto innamorare e mi è rimasta nel cuore. Non sono qua a dire se sono bravo o no, ma dal punto di vista umano darò tutto".

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