Daniele Galloppa, allenatore ad interim della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match di Conference League contro il Mainz, in calendario domani alle ore 18:45.
Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni:
"La società me lo ha comunicato ieri dopo l'allenamento della Primavera, non è che mi ha chiesto tanto... Sappiamo quale è il momento, mi hanno chiesto di portare alla squadra entusiasmo e serenità perché la squadra ne ha bisogno. Si respira questa cosa, ma non è niente di straordinario. Ho trovato grande disponibilità da parte dei ragazzi, ho visto grande entusiasmo, ho cercato di alleggerirgli la testa e mi sono trovato molto bene. Speriamo di fare una grande partita domani".
Sulla squadra
"Ne parlavo con De Gea e Pablo Mari, a me manca quell'emozione che vivi quando sei in campo, l'odore dell'erba. Li voglio invitare a godersi questi momenti, sono quelli più belli e in campo devi essere libero ed esprimerti come meglio credi. Vorrei che vivessero queste emozioni a cento all'ora. Penso di essere abbastanza intelligente, so che non posso fare il tiki taka in un giorno. Serve essere pratici, sono ripartito da cose che loro conoscevano e cercando di trasmettergli la mia mentalità. La Fiorentina deve giocare da grande, esprimere un calcio piacevole e bello e poi difendere da piccola. Voglio una squadra affamata, voglio innamorarmi della squadra che alleno. Io sono stato giocatore e mi dava fastidio quando la palla ce l'avevano gli altri".
Su Martinelli e l'aspetto tattico
"Domani giocherà Martinelli. Tatticamente non voglio svelare troppe cose, ma non cambieremo molto perché non c'è stato il tempo. Spero cambi qualcosa dal punto di vista dell'attitudine. Sono qua da 6 anni, ho sentito tante cose su Italiano, su Palladino e poi su Pioli. Io credo che le cose le puoi fare se sai gestire la palla. Io voglio questo. Se gestisci i tempi con la palla puoi fare anche cose diverse, se non riesci a gestire la palla rischi di allungarti e di andare in sofferenza".
Sul futuro
"Io mi sento solo di conquistare questi ragazzi, poi quello che sarà il futuro lo vedremo. Mi è stata data l'opportunità e voglio conquistare i protagonisti che sono i giocatori. Non voglio sembrare quello messo lì, la società farà le proprie valutazioni, io intanto voglio entrare nella testa dei ragazzi e far sì che si possano fidare di me".
Sul momento negativo
"Ho trovato la squadra com'è normale che sia. La squadra non è contenta. Io sono arrivato all'ultimo, ho trovato lo spogliatoio chiuso perché i ragazzi stavano parlando. Quando le cose non vanno sembra tutto nero ma bisogna isolarsi e ripartire. Dobbiamo aiutarci fra di noi, il fatto che i ragazzi si siano confrontati è sintomo che si stanno prendendo le responsabilità del momento".