Pubblicato: 7 ore fa

Napoli Campione d'Italia! E nonostante quel mercato di gennaio...

Forse è la vera notizia, tra tutte. Nonostante il mercato di gennaio, il Napoli è campione di Italia per la quarta volta nella propria storia. Un risultato acuito dagli sforzi e dalle difficoltà superate nel corso del 2025: un vero e proprio purgatorio che ha messo a dura prova la pazienza di Conte, dei tifosi e dei fantallenatori.

Anche perché il Napoli era riuscito nel capolavoro tafazziano di indebolirsi nel bel mezzo della stagione. Mai la prima in classifica (e campionessa di inverno) aveva ceduto il suo miglior giocatore a gennaio. Non solo gli azzurri hanno salutato Kvaratskhelia, ma neanche sono riusciti a rimpiazzarlo. Né Garnacho, né Adeyemi, né chi altro: formalmente Okafor, ma solo per la lista della Serie A. 

Discorso da copiare e incollare anche per la difesa. Rafa Marín già con la valigia per Villarreal, richiamato in tutta fretta per i mancati arrivi di Danilo e Comuzzo a rinforzare uno dei reparti più in crisi della rosa.

McTominay, l'uomo scudetto

Partiamo da chi questo scudetto più di tutti lo ha voluto e deciso. 5 gol in tre partite quando c'era da rimontare l'Inter e mettere pressione. 12 gol, incluso quello più decisivo - e forse bello - della stagione: in semi-rovesciata, quando i nerazzurri vincevano a Como, le occasioni fioccavano ma la porta del Cagliari sembrava stregata. 

Scott McTominay è stata l'intuizione di mercato più indovinata e più decisiva di tutta la stagione. E di questo ne va dato atto a chi ha sognato e messo in piedi l'operazione. 

A Manchester, sponda United - e non solo per Scott - non resta che la disperazione. Al Napoli la goduria più totale e inebriante di un centrocampista meraviglioso. 

L'emergenza infortuni, Billing e il colpo Raspadori

E poco importa che il DS Manna ci avesse messo la faccia al termine del mercato invernale. Ci aveva pensato il karma a regolare l'eccesso di sicurezza di una squadra destinata ad una sola competizione. Gli infortuni di Buongiorno, di Neres, di Anguissa e degli altri titolari hanno messo in crisi la rotazione di Conte, che è stato costretto a tirare fuori il coniglio dal cilindro per portare a casa i punti decisivi per lo Scudetto.

La rete di Billing contro l'Inter (Getty Images)

Coniglio dal cilindro come la rete di Billing contro l'Inter: l'inglese era arrivato quasi come tappabuchi, poi si è scoperto (giocoforza) arma in più del Napoli. E avesse segnato anche nei minuti finali contro il Genoa, staremmo parlando di uno degli acquisti più decisivi della storia recente degli azzurri.

Una definizione che già è appropriata ad un calciatore su tutti. Giacomo Raspadori è stato l'uomo Scudetto alla pari di McTominay, con il quale si è smezzato l'eredità ed il vuoto (anche fantacalcistico) lasciato da Kvaratskhelia. I suoi numeri parlano chiaro, decidendo un girone di ritorno dove Neres ha marcato presenza al di sotto delle 10 occasioni (a causa del doppio infortunio, ndr). 

Il capolavoro di Conte

Gilmour mezzala, Olivera centrale, Spinazzola ala sinistra e chi più ne ha, più ne metta: il Napoli ha vinto lo Scudetto nonostante il mercato ed è questo il vero capolavoro di Conte. Un punto che ora diventa scottante in vista dell'estate, quando tecnico e presidenza si sederanno al tavolo per tracciare la strada per la prossima stagione. Il DS Manna lavora già per farsi trovare pronto, ma il Napoli avrà bisogno di una panchina degna dell'undici titolare. La Champions non farà sconti.

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