Beppe Marotta incontenibile. La definisce la partita più emozionate della sua lunga carriera, santifica Inzaghi e rilancia: l'Inter non è andata oltre le aspettative, ma dove voleva essere e dove ha lavorato per essere.
Nel post partita di Inter - Barcellona, i pensieri del presidente nerazzurro sono tutti per il traguardo eccezionale raggiunto. Al campionato e al Torino, nonostante tutto, si pensa a partire da domani.
"Siamo contenti di aver raggiunto questo traguardo che va ascritto come meriti all’allenatore, ai giocatori e a questo splendido pubblico che ci ha sostenuti quasi fisicamente. Siamo onorati di poter disputare la finale il 31 maggio a Monaco perché ce lo siamo meritato".
Questo cuore è frutto del lavoro di Inzaghi?
"E' il centro di questo modello, supportato dalla società, da una nuova proprietà sempre presente anche in modo silenzioso. È la vittoria di tutti, ma l’artefice maggiore di questa vittoria è sicuramente l’allenatore".
La squadra andata oltre le aspettative?
"Oltre ogni aspettativa direi di no. Questa squadra ha iniziato ad avere consapevolezza quando ha giocato la finale di Istanbul. È un gruppo che è insieme da quattro anni, ha assunto grande consapevolezza e grande affiatamento ben coordinato dall’allenatore. Siamo tra le grandi e lo siamo con grande merito e con grande determinazione".
La partita più bella della carriera?
"Da un punto di vista delle emozioni sicuramente sì, anche dell’adrenalina. È stato uno spot per tutto il calcio mondiale".